Parlare delle proprie creazioni è sempre difficile. Ma nel mio caso è anche molto appassionante!
Su cosa puntiamo.
I punti di forza sono la vetrina, che è il nostro biglietto da visita. Il voler proporre sempre in vetrina gli abiti che noi crediamo belli, quelli che ci metteremmo anche noi in prima persona.
Da noi trovate capi per tutti: il messaggio che vogliamo dare è che siamo diversi dagli altri, perché non proponiamo gli stessi abiti che si vedono nelle altre vetrine da cerimonia.
C’è tanta scelta e tantissima disponibilità di capi in base alla richiesta specifica e personale di ogni singolo cliente. Questo è un altro punto di forza.
Personale affidabile.
Il collaboratori sono fondamentali e oggi purtroppo non è facile trovarne di validi.
Arbiter è un atelier, una boutique nella quale il personale ha fatto la gavetta ed è abituato a seguire e coccolare il cliente. Questa è la scuola di pensiero dalla quale provengo, e desidero sia anche il valore del personale che lavora con me.
Ci vuole garbo e cura verso il cliente: i nostri dipendenti più giovani vengono affiancati affinché crescano, si formano in negozio. Il nostro lavoro non termina quando il negozio chiude la sera, ma continua anche fuori: se incontro un cliente per strada lo saluto con lo stesso garbo che ho verso di lui quando è in negozio, che abbia acquistato un capo oppure no.
È uno stile di vita, che trasmetto anche ai miei dipendenti affinché siano formati in un certo modo, perché siano loro stessi un valore aggiunto alla nostra attività.
Il cliente, un ospite.
Gli approcci verso i clienti sono sempre molto cordiali: voglio trasmettere la serenità con il sorriso e farli sentire a proprio agio. Desidero che si sentano liberi di guardare senza sentirsi in obbligo di comprare. Questo è l’approccio: il benvenuto, il sorriso, la cordialità. È la prima regola di Arbiter.
Silvia Stabile, titolare.